Blocco dell'artista, blocco del lettore, blocco del blocco bloccato.
TUTTI incappiamo in un periodo di stallo, prima o poi; nessuno può fuggirli, neanche i più creativi e fantasiosi.
Ma cosa si intende per "blocco dello scrittore"?
Il blocco dello scrittore è una momentanea incapacità di portare avanti un lavoro o rallentamento creativo.
Può essere dovuto a susseguirsi di impegni, problemi di scrittura ma non solo.
Magari manca quella spinta di originalità, magari non si è convinti di quello che si vuole produrre.
I motivi possono veramente essere molteplici.
Non sentitevi meno capaci di altri, se incappate nel blocco.
Non sentitevi sminuiti e soprattutto, non sentitevi gli unici.
Il blocco dello scrittore è una situazione AMPIAMENTE descritta e documentata.
Pensate che gli scrittori romantici ritenevano il blocco una sorta di "potere superiore" che voleva loro impedire di scrivere.
La prima descrizione della condizione, avvenne solo nel 1947 dallo psicanalista autriaco Bergler che, giusto per dare quella spinta emotiva in più, riteneva il blocco un "masochismo orale", "madri che allattavano con il biberon e una vita amorosa instabile".
Che dire, proprio quello che uno vuole sentirsi dire, in un momento di blocco di creatività.
Ma si sa, quando uno ha bisogno di una spinta, è sempre sicuro di trovarla 😑.
Ma torniamo al discorso del non sentirvi soli - unici.
- Herman Melville smise di scrivere romanzi dopo la pubblicazione di Moby Dick.
Herman Melville. Non il cugino del fratello della tizia che porta fuori il cane della panetteria.
Melville.
- Gustave Flubert attraversò più volte la fase di blocco, superandole talvolta e lasciando opere incompiute altre.
Senza contare autori più moderni e contemporanei.
Quindi, siete ancora convinti di essere gli unici?
Che sia una "incapacità" vostra e non una condizione che, bene o male, accomuna un sacco di persone?
Sappiate, inoltre, che non è un "sentito dire" o una leggenda metropolitana.
La prossima volta che vi diranno: "ma per favore, stai trovando scuse"
voi rispondete che
"Sotto stress, un cervello umano sposta il controllo dalla corteccia cerebrale al sistema limbico. Quest'ultimo è associato ai processi istintuali, come la risposta lotta o fuga; e comportamento che si basa su una formazione profondamente radicata. L'input limitato dalla corteccia cerebrale ostacola i processi creativi di una persona, che viene sostituito dai comportamenti associati al sistema limbico. La persona è spesso inconsapevole del cambiamento, il che può portarla a ritenere di essere creativamente bloccata".
Ma quindi, se arriva il blocco dobbiamo rassegnarci?
Assolutamente no.
Ogni scrittore ha un suo metodo, ma c'è una linea che accomuna tutti.
Se il blocco è dovuta all'inesperienza, solitamente viene consigliato:
- il free writing.
Abbandonate un attimo quello che state scrivendo e che vi sta bloccando.
Non andrà da nessuna parte.
Prendete un foglio bianco e scrivete tutto quello che vi pare:
la lista della spesa in un modo del tutto particolare o comunque diverso dal solito.
Scrivete di un vostro sogno, del vostro cane, della vostra giornata.
Una scrittura libera, non ancorata o vincolata.
Scrivete e basta.
- ammettete la stanchezza.
Se vi siete bloccati su un punto del vostro racconto, il restare lì fermi ed immobili a guardare la pagina del pc o il foglio non farà spuntare magicamente la parola mancante o l'azione.
Alzatevi, abbandonate tutto e DISTRAETEVI.
Quante volte è successo che, facendo altro, la lampadina si accende?
- mind wandering . Perché dirlo in inglese fa più bello.
Cosa intendiamo con questa parola?
Semplicemente la testa tra le nuvole.
Quella sublime sensazione di perdersi nella propria mente, lasciar girovagare i pensieri.
Il modo migliore per far dei signori viaggi mentali è: fare qualcosa di semplice ed abitudinario, quasi automatico.
Il corpo andrà praticamente da solo e la mente avrà ampio spazio di manovra e voli pindarici.
- prendi nota. Sul pc, sul cell, su una chat che avete con la vostra amica, madre, cugina, cognata, vicina di casa. Non importa dove. Segnate. Siate attivi e presenti nella vita, senza farvi trascinare dagli eventi.
Una volta prese le mille pagina di note, adesso osservatele dall'alto, ricomponetele, scartate.
Non abbiate paura di eliminare, non è detto che tutto serva.
- alcuni scrittori (molti scrittori) consigliano lo strutturare tramite scaletta il vostro lavoro.
Per avere un'idea chiara e anche visiva del vostro lavoro.
Non è un obbligo, assolutamente, ma dovete sapere comunque sia dove voler andare a parare e soprattutto, prendete appunti per mantenere il racconto coerente.
Un altro valido aiuto contro il blocco è:
- ambiente. Trovate un vostro posto per scrivere.
- esercizio fisico e meditazione. Sembrerà una cosa molto alla new age, ma la capacità di rilassamento è veramente importante per la mente. Non sottovalutate questo aspetto.
La creatività è anche esercizio, sbizzarritevi, create, costruite, fate.
“…a volte quando stavo iniziando una nuova storia e non riuscivo a farla andare avanti, mi alzavo e guardavo oltre i tetti di Parigi e pensavo: ‘Non preoccuparti. Hai sempre scritto prima e scriverai ora. Tutto quello che devi fare è scrivere una frase vera. Scrivi la frase più vera che conosci.’ Quindi alla fine avrei scritto una frase vera, e poi avrei continuato da lì. Era facile allora perché c’era sempre una frase vera che conoscevo o avevo visto o sentito dire da qualcuno”.
E se neanche questo funziona, allora ispiratevi a Dan Brown:
lui, per rilassarsi, è solito appendersi a testa in giù e fare flessioni allo scoccare di ogni ora di scrittura.
(la mia pigrizia mi spingerà sempre più verso le riflessioni di Hemingway a discapito dell'attività fisica e agilità di Brown)
Trovate un vostro metodo, esiste, bisogna solo provare
e se l'idea di un vostro anti blocco vi sembrerà strana sappiate che
Victor Hugo
per concentrarsi era solito rinchiudersi in una stanza, senza vestiti, solo con carta e penna.
Non siete soli, non siete gli unici, non siete incapaci.
E se mai qualcuno, per demoralizzarvi ulteriormente nel blocco, osasse dirvi una frase del genere
Ve la sentireste mai di dar loro degli incapaci?
State tranquilli e coraggio.